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negativa in forma di elettroni, restava da conoscere in quale forma si trovasse nell'atomo quella elettricità positiva che è necessaria a dare
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In base a questi risultati il RUTHERFORD propose un modello di atomo, che ha avuto importanza fondamentale nello sviluppo successivo della Fisica
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Secondo questo modello, quello che si suol chiamare, piuttosto vagamente, «diametro dell'atomo» (e che abbiamo visto essere dell'ordine di [numero
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che: «se quell'elemento di superficie fosse coperto di una sostanza perfettamente assorbente, un atomo di questa compirebbe un atto elementare di
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Secondo il modello di Rutherford, la valenza ed in genere le proprietà chimiche di un atomo dipendono esclusivamente dal movimento degli elettroni
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questi casi si localizza, veramente, non la particella in questione, ma l'atomo da essa urtato e, per conseguenza dell'urto, eccitato e ionizzato. Perciò
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differenza vettoriale tra l'impulso che ha l'elettrone dell'atomo dopo l'urto e prima dell'urto: il primo può misurarsi con tutta la precisione voluta
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In tal caso essi sarebbero legati assai più intimamente che non nell'atomo di idrogeno.
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(1) Si può anzi dire che tali stati non rappresentano un vero atomo di idrogeno, ma solo l'insieme di un elettrone e di un nucleo che, dopo essersi
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applicabili all'atomo, una contraddizione non meno grave veniva rilevata da EINSTEIN tra certi fatti sperimentali e la teoria ondulatoria della luce.
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Si osservi che l'atomo di idrogeno concepito da BOHR (v. § 16, p.I) in cui l'elettrone è vincolato ad un'orbita circolare, si può meccanicamente
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Applichiamo ora il metodo di Sommerfeld all'atomo di idrogeno e, in genere, ai sistemi idrogenoidi, senza la restrizione puramente artificiale delle
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determinare le successive posizioni dell'elettrone entro l'atomo illuminandolo con lunghezza d'onda piccola rispetto alle sue dimensioni, ed
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, gli altri conservando presso a poco immutate le loro orbite. Si vede così l'opportunità di considerare (artificiosamente) l'atomo o lo ione come
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(1) L'energia viene a dipendere da m quando l'atomo si trova in un campo magnetico di intensità sufficiente a perturbare il moto: si produce allora
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Una conseguenza importante del modello atomico di Rutherford è che un atomo deve possedere in genere un momento magnetico a causa del moto orbitale
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) dell'atomo, rapporto che dovrebbe risultare, a norma del § precedente, costante ed uguale a : invece si è trovato che esso ha talvolta valori diversi, ma
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Per distinguere tra loro i due stati dell'atomo, corrispondenti alle due orientazioni dello spin, basta aggiungere alla indicazione dei tre numeri
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spettroscopia: ci limitiamo a dire che il momento angolare complessivo di tutti gli elettroni dell'atomo (dovuto sia ai loro moti orbitali, sia ai loro
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In questa teoria si è supposto che gli elettroni diffondenti fossero liberi, mentre nella realtà essi sono più o meno vincolati al nucleo dell'atomo
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(1) Questo risultato autorizza ad applicare l'equazione di Schrödinger al moto d'insieme di un sistema complesso come un atomo o una molecola. Le
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accordo col fatto che l'atomo di idrogeno è quello che ha la più semplice struttura.
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, essendo costituiti da un nucleo e da un solo elettrone, hanno struttura analoga all'atomo di idrogeno, da cui differiscono solo per la massa del nucleo e
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presenta, p. es., quando un atomo è investito da una radiazione monocromatica.
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(Il valore negativo di E significa che per disfare l'atomo allontanando l'elettrone a distanza infinita e riducendolo in quiete, cioè per ionizzarlo
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l'energia dell'atomo può dunque assumere solo certi valori discreti En, che si chiamano livelli energetici, ciascuno dei quali corrisponde ad un
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Dalla (18) si vede subito perchè le frequenze emesse dall'atomo si presentino come differenze di «termini spettrali», ed in pari tempo si riconosce
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Considereremo dapprima i sistemi con due sole particelle uguali (come è, p. es., l'atomo di elio); poi estenderemo sommariamente i ragionamenti a
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Nella teoria dell'atomo di Bohr e Sommerfeld a ciascun elettrone, come si sa, vengono attribuiti tre numeri quantici — il quanto totale, quello
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Veramente, nel § 56, p. II, abbiamo definito i numeri quantici solo per un unico elettrone soggetto a un campo centrale: in un atomo con più
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Sebbene il modello dell'atomo proposto da BOHR, sia stato in seguito profondamente modificato, tuttavia il postulato fondamentale di questa teoria
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I diversi livelli energetici di un atomo (o di urta molecola) si sogliono rappresentare graficamente mediante dei tratti orizzontali a varia altezza
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Un'altra delle idee fondamentali di Bohr, che ancora conserva tutto il suo valore, è quella per cui un atomo può passare dall'uno all'altro stato
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Osserviamo anzitutto che, data la massa grandissima che ha un atomo in confronto di un elettrone, la forza viva che esso riceve dall'urto di questo è
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Un atomo può acquistare energia non solo per assorbimento di radiazione ma anche se viene urtato da un altro atomo o da un elettrone: ciò significa
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l'atomo nel primo degli stati eccitati, vale a dire se è minore di E2-E1, il quale limite chiamasi, per ragioni che appariranno dal seguito, « energia
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Se invece l'energia cinetica dell'elettrone urtante supera, anche di poco, l'energia di risonanza, allora può avvenire che l'atomo urtato si ecciti
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Ogni atomo ha evidentemente una serie di energie di eccitazione la prima delle quali è quella chiamata «di risonanza»; esse si addensano verso un
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elettroni nell'urto, ossia l'energia comunicata all'atomo per eccitarlo: si hanno così le altezze dei diversi livelli al disopra del livello fondamentale
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Abbiamo ragionato finora come se l'atomo potesse assorbire solo l'energia E2—E1 , prescindendo quindi dai possibili passaggi dal livello fondamentale
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Nelle esperienze descritte al § precedente, l'energia assorbita dall'atomo urtato è determinata indirettamente: un metodo più diretto di misurarla
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Come abbiamo visto, in un urto tra un elettrone e un atomo può avvenire che l'elettrone ceda parte della sua forza viva all'atomo sotto forma di
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. di una singola molecola dividendo per N il peso molecolare. Similmente il peso in g. di un atomo si ottiene dividendo per N il peso atomico.
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. di un atomo si ottiene dividendo per N il peso atomico. ; tali sono, p. es., i fenomeni del moto browniano. Questi fenomeni hanno quindi permesso di
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, purchè però ognuno di questi contenga esattamente l'energia necessaria all'eccitazione dell'atomo. Così, se l'atomo è colpito da luce di frequenza
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Naturalmente, l'energia fornita dall'atomo di mercurio eccitato non è uguale a quella occorrente per eccitare l'atomo di tallio: di regola gli è
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incidente e passano ad uno stato eccitato: se, mentre ancora si trovano in questo stato, avviene che essi urtino un atomo di tallio, possono scaricarsi
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deduce che l'unità adottata pei pesi atomici (1/16 dell'atomo di O, anzi, più esattamente, dell' isotopo più abbondante dell'ossigeno: v. § 4) vale grammi
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Questa concezione complessa dell'atomo come macchina contenente dell'elettricità in movimento, unita alla concezione elettromagnetica della luce
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La massa risulta circa 1837 volte più piccola della massa dell'atomo di idrogeno. Per velocità elevate si è constatato che il rapporto e/m decresce
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